Il conflitto a scuola

Compito della scuola, quindi non è la riduzione del numero dei conflitti, che vista l’eterogeneità degli studenti, è pressoché impossibile, ma quello di educare gli studenti a risolvere i conflitti in modo costruttivo al fine di soddisfare le proprie esigenze, i propri bisogni e acquisire abilità di risoluzione dei conflitti spendibili all'esterno.


Nella scuola, sistema complesso che raccoglie una varietà di persone, di qualsiasi età, estrazione sociale, livello culturale, di qualsiasi livello di maturità emotiva, è inevitabile la presenza di conflitti. Il conflitto è ineludibile dalla relazione educativa a prescindere dal tipo di studente, dal rapporto tra studenti e professori, dalle caratteristiche dei docenti e dei discenti. Compito della scuola, quindi non è la riduzione del numero dei conflitti, che vista l’eterogeneità degli studenti, è pressocché impossibile, ma quello di educare gli studenti a risolvere i conflitti in modo costruttivo al fine di soddisfare le proprie esigenze, i propri bisogni e acquisire abilità di risoluzione dei conflitti spendibili all’esterno.
L’esperienza scolastica degli studenti si basa sul rispetto e sulla negoziazione di regole che definiscono la loro capacità di sintonizzazione con l’ambiente.
Nella scuola si sperimenta l’autonomia, l’indipendenza, la responsabilità, il senso critico e questo spesso passa attraverso i conflitti sia con i pari che con gli insegnanti.
Gli insegnanti sono spesso assuefatti ai conflitti e trascorrono molto del loro tempo di insegnamento a cercare di risolverli, adottando spesso delle modalità che non sono o che sono parzialmente risolutive.
Il conflitto può essere definito uno scontro tra due persone che hanno bisogni differenti per cui il comportamento di uno interferisce con le esigenze dell’altro.
Nello specifico a scuola un conflitto nasce quando l’insegnante non riesce a soddisfare le proprie esigenze, a portare a termine il proprio lavoro. Di per sé il conflitto non è né positivo né negativo ma può essere considerato un problema per quegli insegnanti che sono convinti che i buoni docenti non entrano in conflitto con i buoni studenti. Anche la frequenza dei conflitti in una relazione educativa non determina la bontà della relazione stessa ma diventa fondamentale la modalità con cui si risolvono i conflitti e la presenza di conflitti irrisolti.


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