Cosa è la relazione d'aiuto
Un punto fermo della relazione di aiuto è la presenza di una relazione, dove l’altro non è visto come un oggetto di intervento ma riconosciuto come persona.
La relazione educativa è una forma di relazione d’aiuto che presuppone l’impegno, da parte dell’insegnante, a prendersi cura della formazione e della crescita degli studenti. Ha in ambito educativo sicuramente diversi significati in quanto, a volte, si sostanzia in contenimento emozionale o in risoluzione di problemi contingenti, in altri casi invece, in impegno costante nell’educazione e nella formazione del futuro cittadino. La relazione educativa, come forma di relazione di aiuto, richiede oltre un importante coinvolgimento da parte degli insegnanti anche una serie di abilità e competenze relazionali e comunicative. Prima di trattare nello specifico gli aspetti della relazione educativa è doveroso individuare gli aspetti caratterizzanti una relazione di aiuto. Nell’area dell’aiuto si possono rintracciare differenti ambiti di intervento e diverse intensità ed estensione di processi di aiuto (Di Fabio, 2003) Accanto a professioni psicologico - cliniche in cui vengono messi in atto interventi dell’aiuto in ambito clinico, sono presenti delle professioni come quella degli avvocati, infermieri, o degli insegnanti che traggono vantaggio, nell’esercizio della propria professione, da alcune conoscenze di base legate alla comunicazione, alla relazione alla conduzione di un colloquio propri delle professioni cliniche. Pur tenendo presente le differenze, le modalità di applicazione dell’aiuto, gli ambiti di applicazione dell’aiuto sono accomunati da alcuni aspetti comuni.
Un punto fermo della relazione di aiuto è la presenza di una relazione dove l’altro non è visto come un oggetto di intervento ma riconosciuto come persona, con la quale elaborare una progettualità per affrontare il problema, avvalendosi delle risorse di cui dispone, cercando di fargli raggiungere dei risultati in tempi brevi. La relazione di aiuto, circolare, interattiva, contestualizzata e finalizzata ad attivare le risorse del cliente per risolvere il problema, rappresenta il momento iniziale per l’avvio del processo di cambiamento.
Il ricevere rischia di mettere l’altro in condizione di inferiorità perché convinto di essere inferiore al donatore. E’ doveroso quindi nutrire fiducia nelle capacità del ricevente e avere una preparazione adeguata a livello comunicativo e relazionale. E’ importante entrare nella relazione con autenticità, congruenza, empatia riconoscendo le risorse del soggetto.
Il professionista della relazione d’aiuto definisce sempre il focus sull’intervento specifico e poi attraverso le conoscenze comunicative e relazionali lo perfeziona e lo arricchisce al fine di svolgere al meglio la propria professione.