Costruire la coesione del gruppo classe
Lavorare sulla costruzione del gruppo classe non è sempre facile ma ci sono dei mezzi che possono facilitare le azioni in questa direzione.
Gruppo classe non si nasce ma si diventa. Ogni gruppo classe ha una propria storia e caratteristiche peculiari. Bambini che entrano in anni successivi alla prima, insegnanti che cambiano, fatti importanti della vita di classe vanno a caratterizzare le relazioni all’interno della classe.
Lavorare sulla costruzione del gruppo classe non è sempre facile ma ci sono dei mezzi che possono facilitare le azioni in questa direzione. Gli elementi che un docente dovrebbe sempre tenere presenti per la costruzione di un gruppo classe coeso possono essere i seguenti: il contesto collaborativo, la coesione e l’autonomia all’interno del gruppo classe.
Per lavorare su questi aspetti si può fare riferimento agli strumenti di analisi delle strutture interattive del gruppo-classe.
In un gruppo sono presenti una serie di dimensioni costitutive che contraddistinguono la struttura, le dinamiche e le relazioni che avvengono tra le persone del gruppo.
Le dimensioni di cui si parla sono le seguenti: il potere (inteso come influenza che il singolo ha sul gruppo), la comunicazione, i ruoli (e le relative aspettative connesse), i legami di amicizia. A seconda di come si combinano queste dimensioni si origina una struttura, che, con la sua particolare conformazione, caratterizza il gruppo. Ma vediamo nello specifico ogni dimensione attraverso la quale leggere il gruppo classe.
La struttura del potere si riferisce al riconoscimento della capacità di ognuno di apportare il proprio contributo all’interno del gruppo, secondo le sue competenze e abilità. Il docente che lavora su questo, riconosce ad ogni studente i propri punti di forza e dà a tutti la possibilità di prendere parte attivamente alla vita della classe. Questo permetta allo studente di maturare un’autostima sana e in crescita. Una struttura di potere rigida impedisce l’acquisizione da parte di tutti del senso di empowerment rispetto alle attività di classe e facilmente si possono creare tensioni all’interno del gruppo. L’azione del docente deve favorire la partecipazione di tutti e ridurre gli atteggiamenti di dominanza di alcuni, dare la possibilità a tutti di intervenire e di corresponsabilizzarsi nella vita della classe, cercando di proporre un modello di comportamento positivo.
La struttura comunicativa riguarda il grado di compartecipazione dei membri del gruppo al flusso di informazioni; incide sulla soddisfazione e sul clima relazionale di classe. Compito dell’insegnante è eliminare le barriere che impediscono la comunicazione (da quelle relative alla disposizione spaziale, a situazioni comunicative incentrate solo sull’insegnante o su pochi studenti), promuovendo un clima di cooperazione, gestendo in modo appropriato il flusso comunicativo, curando il contesto sociale e le competenze comunicative degli alunni.
I legami di amicizia sono componenti della struttura affettiva. A definire questa struttura contribuiscono sia fattori di carattere personale che di carattere organizzativo. L’insegnante, quindi, può facilitare o meno il contatto affettivo tra i membri del gruppo a seconda di come struttura le relazioni in classe. Se l’interazione è impostata in modo competitivo e individualistico sarà il principio dell’interesse che predominerà nelle relazioni, viceversa se si svilupperanno atteggiamenti di cooperazione e di solidarietà, nel gruppo classe si svilupperanno rapporti amicali e associativi positivi. L’insegnante dovrà avere consapevolezza del proprio atteggiamento relazionale nei confronti dei propri allievi (preferenze, simpatie, antipatie), impegnarsi a correggere eventuali atteggiamenti di preferenze e intensificare e approfondire i rapporti tra gli allievi.
La struttura delle aspettative riguarda i ruoli che i soggetti si trovano a ricoprire all’interno del gruppo. Ogni ruolo è caratterizzato da precise aspettative che definiscono e orientano il comportamento di chi impersona quel ruolo. Le aspettative si riferiscono quindi alle convinzioni che ognuno ha rispetto al ruolo che ricopre e che determina le azioni proprie e altrui . Da un bambino studioso ci si aspetterà che abbia studiato e da un bambino che non studia cosa ci si aspetterà?
L’insegnante dovrà favorire situazioni comunicative in cui gli allievi possano conoscere differenti aspetti della personalità dei compagni e rendere consapevoli gli studenti che un ruolo può essere interpretato secondo modalità differenti e in modo flessibile e che le stigmatizzazioni del ruolo non vanno bene.
La conoscenza delle presenza e dell'influsso che le strutture interattive hanno sulla dinamica interna dei gruppi è fondamentale per porsi in modo pro-attivo di fronte ad essa. Certamente gli insegnanti si trovano a fare i conti con situazioni che non dipendono interamente da loro, ma sulle quali consapevolmente o no influiscono in maniera considerevole con il loro modo di pensare alla classe e di organizzarla.