La famiglia che cambia: il counseling come sostegno al cambiamento

La famiglia si trova a fare i conti con l’esigenza di trovare nuovi costrutti per connotarsi, darsi nuovi significati e nuove interpretazioni.


La famiglia, nucleo sociale, sempre esistito, cambia forma e organizzazione per adattarsi ai continui mutamenti dettati dalle differenti condizioni sociali e culturali dei diversi periodi storici. Nei momenti di passaggio si trova a modificare i propri assetti relazionali ed affettivi per rispondere a nuove dinamiche e funzioni assegnate.
Il contesto sociale condiziona profondamente questo cambiamento: in Italia e in Spagna ad esempio si è molto allungato il periodo di coresidenza dei giovani con i genitori, a differenza dell’Europa del Nord dove, tra l’uscita dalla famiglia di origine e la formazione di una nuova famiglia, intercorre un periodo di vita autonoma.
In Italia nel 1990 i giovani tra i 25 e i 29 anni ancora residenti in famiglia erano il 50% nel 2000 è salita al 70.6% La famiglia, quindi, rimane sempre di più il nido sicuro dal quale partire per fare esperienze e dal quale ritornare per ri-organizzarle in competenze e risorse. “Questa dinamica, tipicamente adolescenziale, provoca inevitabilmente un prolungamento dell’adolescenza stessa, con uno slittamento dell’acquisizione della sicurezza e la sensazione di essere giovani per sempre.” (Ciucci, Giuliani, 2007).
La famiglia si trova quindi a fare i conti con l’esigenza di trovare nuovi costrutti per connotarsi, darsi nuovi significati e nuove interpretazioni. Un esempio ne è la famiglia ricostituita, entrata nel tessuto sociale della società contemporanea che, a parità di componenti, potrebbe somigliare alla famiglia tradizionale allargata ma che, in realtà, ne è completamente differente. Questa nuova tipologia di famiglia è frutto dell'unione di due seminuclei che hanno visto finire la loro esperienza come famiglie a sé e che scelgono di progettare un futuro insieme, vivendo un presente comune. Nuclei connotati da un passato differente che dà loro un colore nuovo che si riflette sulla crescita dei figli.
Il conflitto generazionale, che in passato permetteva l’acquisizione della propria identità personale o per assimilazione o per contrasto, è sempre più sfumato, la comunicazione è assente o sconosciuta. Gli adulti si sostituiscono ai figli per prevenire situazioni fastidiose o pericolose, riducendo sempre più lo spazio di relazione o negoziazione. Le relazioni sono sempre meno asimmetriche ed è maggiore la tendenza a non fare interventi educativi, accettando comportamenti disfunzionali nella speranza che possano rientrare da sé. C’è una perdita del “potere genitoriale” e una rinuncia alla funzione genitoriale. Questo provoca nel bambino da un lato uno stato ansiogeno per la mancanza di un referente adulto e dall’altro delle esplorazioni al limite, atte non tanto a provocare l’adulto ma a verificarne la presenza.
Dalle differenti analisi emerge quindi da parte dell’istituzione familiare un forte disorientamento e una rigidità al cambiamento che spesso si trasforma in paralisi e immobilismo o richiesta di soluzioni che nessun esperto può dare. I genitori percepiscono il loro compito come complesso, articolato, composto da tante variabili che non riescono a gestire. Il conflitto, il malessere, il disagio spesso condizionano la vita familiare. Spesso è proprio nel momento del cambiamento che il genitore vede il proprio ruolo più impegnativo ed inadeguato. Ad esempio è proprio nel passaggio dall'infanzia all'adolescenza, che la famiglia si trova a ricercare nuovi equilibri e nuove modalità di comunicazione e relazione. La famiglia può sentrsi in questo caso impotente, scoraggiata e frustrata.
L’intervento di counseling potrebbe favorire uno sviluppo armonico delle relazioni familiari, mobilitando le risorse emotive disponibili, nella consapevolezza che le soluzioni possono ricercarsi dentro di sé solo dopo una personale riflessione, in spazi e occasioni, in cui trovare risposte adattive alla situazione, nel rispetto della propria identità ed essenza.
La scuola, nello specifico, dovrebbe organizzare cicli di incontri per le famiglie, cicli di sostegno alla genitorialità in cui, con l’aiuto di un counselor e la partecipazione dei docenti, che dovrebbero testimoniare la centralità delle tematiche riguardanti gli aspetti emotivi - affettivi, sia stimolato il confronto e la presa di coscienza del ruolo genitoriali, dando spazio al confronto intergenerazionale.


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