L'importanza della scuola dell'infanzia

La scuola dell’infanzia è un setting necessario al processo di maturazione del bambino da un punto di vista non solo cognitivo ma anche sociale ed emotivo. Con il primissimo ingresso in sezione bambino diventa più autonomo, più indipendente, sviluppa fiducia in se stesso, impara a condividere e a rispettare le regole del gioco, sperimenta cosa significhi fare amicizie, instaura nuove relazioni con gli adulti e con i pari



L’ingresso nella scuola dell’infanzia è una tappa importante e necessaria nella vita del bambino e determina profondamente i suoi atteggiamenti verso i successivi ordini e gradi di scuola, l’impegno in campo cognitivo e le competenze socio-emotive.
Bettina Haefele e Maria Wolf - Filsinger (1998) evidenziano, infatti, come i bambini che presentano delle difficoltà nella scuola dell’infanzia, se le trascineranno per tutta la vita, in quanto è proprio con l’inizio della scuola che il piccolo alunno comincia a maturare esperienze sociali che condizioneranno il suo comportamento futuro, le sue modalità relazionali e il ruolo che assumerà all’interno di un gruppo.
La scuola dell’infanzia diventa, quindi, un setting necessario al processo di maturazione del bambino da un punto di vista non solo cognitivo ma anche sociale ed emotivo; con il primissimo ingresso in sezione cambiano diversi aspetti della sua vita. Il bambino diventa più autonomo, più indipendente, sviluppa fiducia in se stesso, impara a condividere e a rispettare le regole del gioco, sperimenta cosa significhi fare amicizie, instaura nuove relazioni con gli adulti e con i pari.
Prima dell’ingresso nella scuola dell’infanzia, la socializzazione dei bambini avviene attraverso la relazione con gli adulti del contesto familiare quali i genitori, i nonni o i babysitter che si relazionano con il bambino, intuendone e soddisfacendone le esigenze e i bisogni, senza quasi che lo debba chiedere. È l’ingresso nella scuola dell’infanzia che mette il bambino di fronte a un ambiente sociale complesso, a un contesto formato da nuove relazioni extra familiari, nel quale è chiamato ad interagire con più persone contemporaneamente, pari e adulti e a mettere in atto interazioni sociali via via più articolate.
La scuola dell’infanzia quindi, promuovendo l’acquisizione di norme e di valori della comunità di riferimento nonché dei comportamenti socialmente approvati, favorisce nel bambino la maturazione dell’immagine di Sé, la conquista dell’autonomia, l’acquisizione di competenze emotive, la capacità di tollerare l’assenza delle figure di riferimento.
Un bambino di 3-4 anni che frequenta la scuola dell’infanzia si trova a confrontarsi con situazioni che lo costringono a prendere atto del fatto che, nel nuovo contesto, le strategie che è solito utilizzare con gli adulti non sempre funzionano. È attraverso la socializzazione a scuola che un bambino tra i 3 e i 6 anni impara ad uscire dal proprio punto di vista e a collocarsi nei “panni” e nella mente dell’altro, riuscendo a cogliere come diverso dal proprio, il suo modo di vedere.
Per una migliore qualità di vita all’interno della scuola stessa e per la realizzazione di un’educazione scolastica che consenta ai diversi membri di inserirsi proficuamente nel processo di insegnamento-apprendimento e di instaurare relazioni significative e costruttive, è necessaria quindi la creazione di una positiva atmosfera socio relazionale. Come sostiene Pianta (2001), i bambini sono competenti se il contesto offre loro l’opportunità di esserlo.
Diventa quindi fondamentale predisporre in modo consapevole occasioni in cui sia possibile favorire tutto ciò, sin dal primo momento in cui il bambino entra a scuola. Questo avviene solo attraverso la promozione di adeguate esperienze relazionali, la strutturazione funzionale e attenta dell’ambiente fisico finalizzate alla sperimentazione di sentimenti positivi nei confronti della scuola.
Nei prossimi articoli tratteremo proprio di questo.


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