Le quattro cose che abbiamo imparato nell’era COVID

Al termine del secondo anno in cui la scuola ha fatto i conti con la più grande tragedia dal dopoguerra ad oggi, si può iniziare a guardare cosa sia andato bene in questo anno e mezzo di apprendimento a distanza al fine migliorare l’insegnamento e per liberarsi di tutte quelle pratiche educativo-didattiche soffocanti e ormai datate.


Al termine del secondo anno in cui la scuola ha fatto i conti con la più grande tragedia dal dopoguerra ad oggi, si può iniziare a guardare cosa sia andato bene in questo anno e mezzo di apprendimento a distanza al fine migliorare l’insegnamento e per liberarsi di tutte quelle pratiche educativo-didattiche soffocanti e ormai datate.
Questi sono alcuni primi esempi di successo della Didattica a Distanza:
1. Gli educatori hanno guidato la rivoluzione
Su 1370 educatori intervistati in 59 paesi nella prima fase della pandemia (Reimers e Schleicher, 2020) il 70% di essi ha affermato di sentirsi soddisfatto per avere trovato il modo di rimanere vicini agli studenti nonostante le difficoltà logistiche, didattiche e organizzative.
Gli insegnanti hanno guidato una rivoluzione educativa e di apprendimento, progettando loro stessi piani di lavoro per dare continuità all’istruzione nei momenti più difficili, mettendosi completamente in gioco, quasi senza attendere indicazioni dall’alto.
Nonostante le condizioni davvero difficili, per non dire tragiche hanno dimostrato una grande resilienza, un enorme impegno, una costante flessibilità e un’estrema sensibilità.
2. Studenti indipendenti e insegnanti responsabilizzanti hanno avuto successo
Si è rilevato che gli insegnanti che avevano condotto in classe, prima della pandemia, lezioni interattive, partecipate, discussioni finalizzate alla co-costruzione dell’apprendimento hanno avuto, nelle classi virtuali, meno difficoltà di coinvolgimento degli studenti rispetto a insegnanti che nelle loro lezioni a scuola usavano esclusivamente la lezione frontale.
Si può affermare, quindi, che gli insegnanti che negli anni precedenti avevano attivato negli studenti abilità di autoregolazione e interdipendenza hanno ottenuto risultati migliori per quanto riguarda la partecipazione e la responsabilità nei confronti dell’apprendimento.
È necessario sottolineare che la modalità di conduzione centrata sullo studente è quella che funziona meglio e quindi riportare questo modello di insegnamento basato sulla responsabilità dell’apprendimento e condivisone da parte dello studente anche nella didattica in presenza.
3. I successi non sono stati pochi
Ragionando sul momento è sembrato che la didattica in modalità a Distanza avesse provocato danni evidenti e irrecuperabili mentre alcune ricerche iniziano a dimostrare come la situazione relativa all'apprendimento non sia stata così drammatica.
Un importante studio olandese (Engzell, Frey e Verhagen, 2020) ha calcolato che lo scarto tra le medie degli anni pre-COVID e quello attuale è solo di 0.08, effetto che può essere invertito con una progettualità efficace e anche in breve tempo.
Da altri studi, ci sono alcune prime prove che il calo più marcato sia stato nella scrittura (Webber, 2020) mentre i punteggi in matematica e lettura siano sostanzialmente rimasti stabili.
Nel periodo COVID sembrano migliorati i rapporti con i genitori che sono stati coinvolti nell’apprendimento in modo fattivo, e risulta che gli studenti siano diventati più efficienti nello svolgimento dei compiti mentre gli insegnanti più abili nell’uso delle tecnologie.
C’è stata, anche, un’attenzione maggiore ai bisogni degli studenti e una particolare considerazione per le loro reali difficoltà.
Tutto ciò non mette in discussione i problemi di equità e di accesso alla formazione che, durante i mesi di chiusura della scuola e di DAD, sono stati tanti e complessi e sui quali occorre riflettere attentamente.
Certamente, però, l’esperienza pandemica ha evidenziato come occorra costruire competenze affinche gli studenti siano i protagonisti attivi del loro apprendimento.
4. Insegnanti che si prendono cura dei propri studenti
Le esperienze drammatiche avvenute in passato quali terremoti, inondazioni, scioperi e guerre, dimostrano come al termine di esse spesso si cerchi di ritornare al comfort delle situazioni precedenti. Sarebbe invece ora, con tutti i limiti e aspetti da modificare, di creare gruppi di lavoro che tengano conto degli aspetti positivi propri dell’insegnamento a distanza durante la pandemia, al fine di rivoluzionare la scuola.
Per fare questo gli insegnanti dovrebbero indossare gli abiti che hanno sperimentato durante la pandemia mentre le istituzioni dovrebbero agevolare tutto questo, permettendo agli insegnanti di costituire tavoli di confronto delle esperienze per evidenziare tutti quelle buone pratiche che sono state attivate dalla DAD, tra le quali:
- ascoltare gli studenti;
- gestire gli apprendimenti in fasi; 
- concentrarsi sulla centralità di ogni studente,
- favorire l'apprendimento in gruppo;
- insegnare abilità di autoregolazione.


X Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, cliccando su accetto, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.
Accetto