Ci saremo.
Ci saremo signor Ministro, cercando di attuare la DAD, la DDI, la Didattica Mista come abbiamo sempre fatto, sin dai primi momenti quando ci siamo formati con coscienza e volontà.
Caro Ministro,
domani la campanella suonerà, noi insegnanti ci saremo.
Il suono della campanella sancirà la fine del buon senso, delle decisioni avulse dalle ideologie e dai giochi di potere ma noi insegnanti ci saremo.
Decreterà la fine di quel senso di serenità e di entusiasmo, motore dell’apprendimento, che è sempre stato presente nelle nostre aule e che, nonostante tutto, abbiamo anche inventato, pur di rendere la scuola un posto attraente. Noi insegnanti ci saremo.
Ci saremo signor Ministro, cercando di attuare la DAD, la DDI, la Didattica Mista come abbiamo sempre fatto, sin dai primi momenti quando ci siamo formati con coscienza e volontà.
E voi? Voi cosa avete fatto di concreto in questi due anni? Non mi sembra abbiate fatto molto, se non modificare continuamente normative, regolamenti anti covid e inserendo qua e là piccoli accorgimenti, che ad oggi nei fatti, si sono rivelati inutili.
Le scuole sono sicure asserisce, ma lei, con i sindacati, convoca riunioni telematiche.
E la nostra sicurezza, allora? Quella dei nostri alunni e delle loro famiglie? Non mi sembra venga presa in considerazione in questo momento storico così difficile.
Sappiamo tutti che la Didattica a Distanza non è la migliore didattica, anche se, le assicuro, fatta bene garantisce risultati gratificanti, ma diventa necessaria se viene messo in discussione il diritto alla salute della comunità scolastica e della collettività.
In questi giorni, ancora prima di entrare a scuola, stiamo vivendo un primo assaggio di quello che succederà da domani, evidenziato chiaramente dalla petizione dell’Associazione Nazionale Presidi e dalle tante voci illustri sul territorio ma la scelta - ideologica? politica? - rimane invariata, ribadendo che scuole sono sicure. Su questo potrei anche essere d’accordo, se considerassimo la scuola una monade staccata da contesti complessi. Così non è purtroppo o per fortuna.
Potremmo raccontarLe molti episodi su come si vive questo momento a scuola ma non siamo interlocutori attendibili.
Eppure ci saremo, domani.
Con grande preoccupazione e con tanta sfiducia nelle istituzioni, consapevoli che la presenza a scuola durerà poco, il tempo di una passerella politica e di averne, nei fatti, confermato la riapertura.
Ci saremo.